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27 Febbraio 2023

Lunedì della I Settimana  di Quaresima – 27 Febbraio 2023

Liturgia della Parola (Lv 19, 1-2.11-18; Sal 18 (19))

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-46)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.

Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.

E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Riflettiamo insieme

Ciò che colpisce del vangelo di oggi è la reazione dei benedetti da Dio e dei maledetti che nello stupore risponderanno al Re allo stesso modo: “Quando mai ti abbiamo visto affamato… e ti abbiamo (o non ti abbiamo) servito?”. 

Il rischio che corriamo è quello di credere che Cristo e la nostra fede siano qualcosa che ha a che fare solo con le “cose di chiesa”. Il Signore mostra il suo sguardo nel segreto della nostra quotidianità, identificandosi con gli ultimi di cui spesso siamo prossimi. Ma attenzione, questo brano evangelico non ci sta dicendo semplicemente che bisogna stare attenti agli ultimi perché occorre essere buoni, ma vuole aprirci gli occhi per rendere vera la nostra fede: Cristo si è fatto ultimo e rimane ultimo! Per cui ciò che facciamo o non facciamo agli ultimi, lo facciamo o non lo facciamo a chi è ultimo: Cristo.

La salvezza dunque passa da questa fede concreta che ci dà la capacità di andare nel profondo della realtà che viviamo per essere con Cristo in ogni momento.

Preghiamo insieme

Signore Gesù, che negli ultimi di ogni tempo ti fai nostro prossimo, dammi la capacità di aprire gli occhi alla vera luce della Fede. 

Fa che il mio agire sia mosso dall’amore per Te e per i fratelli che hai posto sulla mia strada e che mai si macchi del desiderio del protagonismo e della lode umana. Amen. 

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