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21 Marzo 2023

Martedì IV Settimana  di Quaresima – 21 Marzo 2023

Liturgia della Parola (Ez 47, 1-9.12; Sal 45 (46))

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5, 1-16)

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.

Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina?”». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.

Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Riflettiamo insieme

Entrando in confidenza con la parola di Dio, ci rendiamo conto di come eventi apparentemente straordinari siano in realtà modi con cui Dio ha accompagnato il suo popolo durante l’intero corso della storia della salvezza. 

In primo luogo, si scopre che Dio è sempre in cammino per cercare l’uomo disperso nei meandri dell’esistenza e del vivere le preoccupazioni quotidiane. Dio sale a Gerusalemme, città nel cui tempio vi era il Sancta Sanctorum, per rivelare la sua presenza e offrire il dono della comunione con Lui a tutti noi. Cristo si avvicina all’uomo, al suo cuore e alla sua coscienza, luoghi in cui Egli rivela la sua presenza. Si avvicina per interrogare la nostra libertà e la nostra volontà. 

La sua azione non è un semplice concederci la possibilità di respirare in un momento di ristoro dalla fatica. Cristo ci ridà la vita stessa, immergendoci nell’immensità della sua misericordia e infondendoci lo Spirito Santo che ci insegna a rovesciare, cioè a convertire, il nostro paradigma di vita. Ci insegna a prendere il nostro lettuccio, le nostre fatiche e i nostri pesi e a portarli coraggiosamente. Ci dà la possibilità di consegnare a Lui in nostro peccato per camminare speditamente nella libertà dei figli di Dio.

Preghiamo insieme

Signore Gesù, io credo che tu sei il Dio della mia salvezza, il Signore della mia vita, donami di fidarmi totalmente di Te e della tua Parola. Amen.

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