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Tag: sant'andrea delle fratte

APPUNTAMENTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2022 – Mese dei defunti

Martedì, 1 novembre              

Solennità di Tutti i santi
SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30, 19

Mercoledì, 2 novembre            

Commemorazione dei fedeli defunti
SS. Messe per i defunti: ore 8, 10, 12, 18
Ore 18.30: Riflessione sulla commemorazione dei defunti a cura di Gianni de Luca

Giovedì, 3 novembre
SS. Messe ore 8, 10, 12, 18
Ore 18.30: Adorazione Eucaristica “Tu hai distrutto la paura della morte”

Venerdì, 4 novembre
SS. Messe ore 8, 10, 12, 18
Ore 18: S. Messa per i defunti della nostra parrocchia

Sabato, 5 novembre                

Festa dei santi le cui reliquie sono venerate nella nostra Basilica 

Domenica, 6 novembre            

VI Giornata Mondiale dei Poveri dal tema “Gesù Cristo si è fatto povero per voi” (cfr. 2Cor 8,9)
Le offerte raccolte durante le S. Messe saranno interamente devolute a favore della Caritas parrocchiale. Chi lo desidera può portare generi alimentari di prima necessità presso i locali della nostra sacrestia.

Mercoledì, 16 novembre          

Memoria liturgica di S. Giuseppe Moscati
ore 17.10: S. Rosario animato dal Gruppo di preghiera parrocchiale “S Giuseppe Moscati”.
Ore 18: S. Messa in memoria del Santo medico, con benedizione con la reliquia del santo.
Ore 18.30: “Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo” – Catechesi su S. Giuseppe Moscati a cura di P. Tommaso Guadagno sj

Venerdì, 18 novembre             

Inizio della Novena della Medaglia Miracolosa
(Vedi programma a parte)

Domenica, 20 novembre          

Solennità di Cristo Re dell’universo
SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30, 19
Ore 15.30: Consacrazione alla Madonna del Miracolo dei bambini. Portate i vostri figli!
Le offerte di quest’oggi saranno devolute alle Claustrali

Domenica, 27 novembre          

FESTA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA e I Domenica di Avvento
(Vedi programma a parte)

Martedì, 29 novembre             

Inizio della Novena all’Immacolata Concezione
(Vedi programma a parte)

Mercoledì, 30 novembre          

Solennità di Sant’Andrea Apostolo, Titolare e Patrono della Comunità
Ore 18: Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco, P. Giacomo M. D’Orta, con i Rettori delle chiese del territorio parrocchiale. Atto di affidamento della Parrocchia al Santo Patrono e venerazione del frammento della Croce dell’apostolo Sant’Andrea.

Dal lunedì al sabato
SS. Messe ore 8, 10, 12, 18
S. Rosario ore 17.10

Domenica e Solennità
SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30, 19
S. Rosario ore 17

Confessioni
ore 9-12\16-19

Ogni mercoledì
ore 18.40: Il Vangelo domenicale, a cura di Gianni De Luca

Ogni giovedì
ore 18.40: Adorazione Eucaristica comunitaria

Ogni domenica
ore 16: Incontro del RnS (Gruppo Esperanza)

II. PADRE NELL’ACCOGLIENZA – 1 parte

Torniamo a riflettere sulle figure di come San Giuseppe e San Francesco e come possano essere di ispirazione grazie al titolo “Padre nell’accoglienza”. Seguono i link per rileggere le precedenti riflessioni:

  1. https://www.madonnadelmiracolo.it/come-due-binari-paralleli-e-concordi/
  2. https://www.madonnadelmiracolo.it/padre-nellobbedienza-1-parte/
  3. https://www.madonnadelmiracolo.it/padre-nellobbedienza-2-parte/

La svolta è quando si passa dalla cupidigia all’offerta

Il secondo spunto di riflessione, che ci viene offerto dalla Lettera Apostolica Patris Corde, è “Padre nell’accoglienza”, tema che, in qualche modo, ci aiuta a rinforzare i concetti che già abbiamo tracciato nell’obbedienza. Papa Francesco, infatti, ci presenta San Giuseppe sotto un aspetto che assume due dimensioni: in primo luogo quello dell’accoglienza di Dio e successivamente quello dell’accoglienza del prossimo. 

Giuseppe fu uomo dell’accoglienza perché seppe ricevere con benevolenza anche ciò che non riuscì a comprendere immediatamente (Patris Corde, 4). Si aprì all’ignoto basandosi sulla fiducia in Chi quell’ignoto lo proponeva, seguendo così l’esempio dei suoi Padri: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè ecc. Ai normali sentimenti di delusione, ribellione o ancora di turbamento, egli contrappose un atteggiamento “nuovo”, l’atteggiamento di colui che non preclude nulla alla propria vita perché la riconosce anzitutto strumento nelle mani di un Altro e non esclusivo possedimento di cui godere e disporre come meglio gli aggrada. 

La svolta nella vita avviene proprio quando si passa dalla cupidigia all’offerta della propria esistenza. Tutto cambia quando dal “perché?” si passa al “per chi?” della propria esperienza e così facendo ci si riconosce strumenti per la salvezza degli altri[1]. Se sono strumento per te, allora non posso fare altro che accoglierti e accogliere il progetto che insieme ci coinvolge.

Ci dice Papa Francesco che Giuseppe seppe accogliere e riconciliare anzitutto la propria storia così da poter aprirsi a qualcosa che lentamente gli si andava rivelando. Il tema dell’accoglienza e della riconciliazione sono necessariamente collegati tra loro. Egli «non è un uomo rassegnato passivamente»[2] bensì con la sua accoglienza manifesta la docilità e «il dono della fortezza che ci viene dallo Spirito Santo. Solo il Signore può darci la forza di accogliere la vita così com’è, di fare spazio anche a quella parte contraddittoria, inaspettata, deludente dell’esistenza»[3]

Dobbiamo quindi cancellare dalla nostra mente l’idea di un San Giuseppe che subisce incondizionatamente senza avere il coraggio di ribellarsi a Dio per far valere il suo pensiero, per far spazio alla figura di un San Giuseppe “attento ai segni dei tempi[4], attento alla voce dello Spirito, disposto ad accogliere perché altrettanto disposto a servire anche in modi a lui sconosciuti. 

Vi è poi un altro aspetto dell’accoglienza che ci viene proposto ed è quello relativo al prossimo. Umanamente parlando sappiamo quanto sia difficile l’accoglienza del prossimo, sia di quello nostro conterraneo sia di quello straniero. 

L’accoglienza del prossimo in qualche modo mette in discussione la nostra capacità di saperci “governare”. Soltanto chi è capace di gestire se stesso – con le proprie emozioni, desideri e paure – è altrettanto capace di aprirsi all’accoglienza dell’altro che giungendo porterà necessariamente quelli che sono i suoi progetti, le sue ansie e le sue aspettative. Forse proprio per questa sua difficoltà, l’accoglienza è il sintomo più eloquente e espressivo di chi sa veramente amare.

Siamo abituati a vedere come simbolo dell’accoglienza la figura della donna in gravidanza e, per chi è religioso, l’emblema per eccellenza è la Vergine Maria in attesa del Redentore. La donna che aspetta un bambino e lo ama infinitamente è in grado di annientare se stessa nell’intento di accogliere al meglio quella vita “straniera” che si fa spazio nel suo grembo. È capace di modificare le proprie abitudini e di rinunciare a ciò che più le aggrada al fine di disporre il proprio corpo come ambiente sano e propizio alla nascente vita. Oggi riscopriamo, grazie a San Giuseppe, che anche l’uomo può manifestare la medesima capacità e disposizione di accoglienza e di amore. Certamente non in modo fisico, così come Dio ha concesso alla donna, ma in altro modo che tuttavia conserva la stessa preziosità.

L’uomo infatti ha due modi specifici di accogliere, l’uno strettamente collegato all’altro: quello della predilezione e quello del lavoro

La predilezione è quella capacità che l’uomo manifesta ponendo al primo posto nella scala delle proprie priorità il prossimo, la vita nascente o la vita bisognosa. La predilezione è il primo sintono e segno dell’Amore. L’Amore è predilezione. Se così non fosse, non sarebbe vero amore[5]. La predilezione porta a quell’annientamento che pone in primo luogo le attese e i bisogni dell’altro. Così l’uomo è capace di quello svuotamento che lo porta a consumarsi nel lavoro[6] – secondo modo specifico di quest’amore – al fine di togliersi dal baricentro della propria vita e consumarsi per realizzare sogni che non gli appartengono direttamente ma che sono entrati nella sua vita grazie all’accoglienza di un “secondo individuo”.

«Perché l’amore che dà la vita è un amore che si esprime così: io non sono più il centro. L’amore è decentrarsi e togliersi di mezzo, perché chi stai amando diventa il centro»[7].

È l’esperienza di San Giuseppe, che svuota la propria esistenza dei progetti personali che aveva ideato per abbracciare il progetto, destinato principalmente a Maria. È l’esperienza di San Giuseppe che rinuncia alla propria naturale libertà per accoglie una vita nascente e per sostenere con il proprio lavoro i bisogni di questo nuovo prossimo. 

Scopriamo allora che se nella donna l’accoglienza è sinonimo di fertilità e di docilità all’amore, nell’uomo l’accoglienza è sinonimo di custodia del prossimo. Custodia tante volte silenziosa e anche incompresa di chi la “subisce”. Dove scorgere l’atteggiamento di custodia in San Giuseppe? Come Egli esercita il ruolo di custode? 

È il Vangelo la prima e autenticissima fonte in cui scorgiamo la custodia di Giuseppe, una custodia fatta non di parole ma di azioni. Egli esercita il suo ruolo: «Con discrezione, con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende. Dal matrimonio con Maria fino all’episodio di Gesù dodicenne nel Tempio di Gerusalemme, accompagna con premura e tutto l’amore ogni momento. E’ accanto a Maria sua sposa nei momenti sereni e in quelli difficili della vita, nel viaggio a Betlemme per il censimento e nelle ore trepidanti e gioiose del parto; nel momento drammatico della fuga in Egitto e nella ricerca affannosa del figlio al Tempio; e poi nella quotidianità della casa di Nazaret, nel laboratorio dove ha insegnato il mestiere a Gesù»[8].

Egli ogni qual volta si prospetta una necessità o un pericolo non esita ma «si alza, prende con sé il Bambino e sua madre, e fa ciò che Dio gli ha ordinato» (Patris Corde, 5). Non è forse questo il modo più manifesto con cui ci dimostra il suo atteggiamento di custode? Egli si prende cura di «Gesù e Maria sua madre [che] sono il tesoro più prezioso della nostra fede» (Patris Corde, 5).

In tal modo Giuseppe diventa anche emblema dell’affidabilità: «[E’] la persona più affidabile che sia mai esistita, diversamente Dio non gli avrebbe affidato le cose più preziose che possedeva: il bambino e sua madre»[9].

[Continua…] 

Fr. Fabrizio M. Formisano o.m.


[1] «Non è così importante concentrarsi e domandarsi perché vivo, ma per chi vivo. Imparate a farvi questa domanda: non per cosa vivo, ma per chi vivo, con chi condivido la mia vita». Papa Francesco, Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Thailandia e Giappone. Incontro con i giovani. Discorso del Santo Padre. 25 novembre 2019, consultabile all’URL: <https://tinyurl.com/y6z7t97o> (accesso il 08.01.2021).

[2] Ivi.

[3] Ibidem.

[4] «[S]a ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge». Papa Francesco, Santa Messa, imposizione del pallio e consegna dell’anello del Pescatore per l’inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma. Omelia del Santo Padre Francesco. 19 marzo 2013 (in seguito=Omelia d’inizio del Ministero Petrino), consultabile all’URL: <https://tinyurl.com/y6p4pvfq> (accesso il 08.01.2021).

[5] «Dovremmo quasi dire che l’amore è l’esperienza della preferenza, del sentirci unici rispetto a tutto il resto. Nell’amore, una cosa non vale l’altra. Ci sono cose che valgono e cose che non valgono, nell’amore. […] Se un genitore dà a qualunque figlio le stesse cose, e non comprende che ogni figlio è unico e irripetibile e ha bisogno di ricevere, per così dire, in maniera simbolica, la propria tunica, con la propria taglia […] allora quel padre, quella madre, quei genitori stanno sì educando, ma di un amore che tirerà fuori molto spesso rancore e risentimento». L. M. Epicoco, Telemaco non si sbagliava. O del perché la giovinezza non è una malattia, San Paolo, Milano 2020, 73-75.

[6] «Il lavoro diventa partecipazione all’opera stessa della salvezza, occasione per affrettare l’avvento del Regno, sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della società e della comunione; il lavoro diventa occasione di realizzazione non solo per sé stessi, ma soprattutto per quel nucleo originario della società che è la famiglia». Patris Corde, 6, ______.

[7] L. M. Epicoco, L’amore che decide. Due meditazioni in un tempo di indecisioni, Tau Editrice, Todi 2019, 53.

[8] Papa Francesco, Omelia d’inizio del Ministero Petrino. 

[9] L. M. Epicoco, Qualcuno a cui guardare. Per una spiritualità della testimonianza, Città Nuova, Roma 2019, 129.

Orario delle Ss. Messe: Settembre – Giugno

Dal Lunedì al Sabato:

8.00 – 10.00 – 12.00 – 18.00

Domenica e festivi:

8.00 – 10.00 – 12.00 – 17.30 – 19.00

Ore 17.10 –  S. Rosario

Ore 17.00 – Diretta su nostri canali Youtube e Facebook

Orario delle Ss. Messe – Luglio e Agosto

Dal Lunedì al Sabato:

8.00 – 11.00 – 19.00

Domenica e festivi:

9.00 – 11.00 – 19.00

Ore 18.10 –  S. Rosario

Ore 18.00 – Diretta su nostri canali Youtube e Facebook

Chiusura del mese di maggio

180° Anniversario dell’Apparizione della Vergine Maria ad Alfonso Ratisbonne (1842 – 2022)

Venerdì 27 maggio

Ore 16.00: Recita dell’Ora di Guardia (Rosario della Conversione)

Ore 18.00: Supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa e S. Messa

Ore 19.00: Concerto Mariano eseguito dal Coro “Vergine del Miracolo”.

Direttore: Alessia Galli.

Organista: Francesco Cacioni.

Con la partecipazione di Giovanni Proietti Modi.

Sabato 28 maggio

Ore 18.00: S. Messa

Ore 19.00: Catechesi biblica a cura di P. Giacomo M. D’Orta“Il più sublime cantico di gioia: il Magnificat”

Domenica 29 maggio

Ore 19.00: S. Messa

Ore 20.00: Catechesi a cura di don Luigi Maria Epicoco“Ella parve mi dicesse: Basta così” – Il mistero della vita nuova con Maria

NON OCCORRE NESSUNA PRENOTAZIONE

APPUNTAMENTI DEL MESE DI MAGGIO 2022

Domenica, 1 maggio

SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30 e 19.

503° Anniversario della Canonizzazione di S. Francesco di Paola (1519)

210° Anniversario della nascita di Alfonso Ratisbonne (Strasburgo, 1812)

Mercoledì, 4 maggio

Nelle chiese dell’Ordine: Solennità di S. Francesco di Paola, Eremita e Fondatore dell’Ordine dei Minimi

Domenica, 8 maggio

Memoria della Beata Vergine del S. Rosario di Pompei – Giornata mondiale delle vocazioni – Festa della Famiglia

SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30 e 19.

ore 11.20: Rosario meditato e Supplica alla B.V.M. di Pompei – S. Messa

Domenica, 15 maggio 

Festa parrocchiale in onore di S. Francesco di Paola con Triduo di preparazione.

(Vedi programma a parte)

Lunedì, 16 maggio

ore 18.30: Incontro del Sinodo sulla beatitudine “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” a cura di P. Giacomo M. D’Orta.

Venerdì, 20 maggio

ore 17.20: Rosario animato dal Gruppo di preghiera “S. Pio da Pietrelcina”.

Al termine, preghiera per la glorificazione del Venerabile P. Pio Dellepiane dei Minimi, sepolto in Basilica.

Domenica, 22 maggio Memoria di S. Rita da Cascia, monaca agostiniana

SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30 e 19.

A partire dalle ore 8.30, sarà possibile ricevere le rose benedette di S. Rita

Venerdì, 27 maggio Giornata Mariana

ore 16: Ora di Guardia (preghiera del S. Rosario della conversione); Supplica alla Madonna del Miracolo e celebrazione eucaristica all’altare dell’Apparizione.

Martedì, 31 maggio Visitazione della Beata Vergine Maria

Dal lunedì al sabato

SS. Messe ore 8; 10; 12; 18

S. Rosario ore 17.10

Domenica e Solennità

SS. Messe ore 8; 10; 12; 17.30; 19

S. Rosario ore 17.00

Confessioni

ore 9-12\16-19

Ogni mercoledì

ore 18.40: Il Vangelo domenicale, a cura di Gianni De Luca

Ogni giovedì

ore 18.40: Adorazione Eucaristica comunitaria

Giornata Mariana Mensile – 27 aprile 2022

Oggi 27 aprile 2022, l’appuntamento mensile ai piedi dell’altare della Madonna del Miracolo.

La Supplica sarà recitata anche durante tutte le messe del mattino.

Alle ore 16.30 avrà inizio la recita completa del Rosario della Conversione (Ora di Guardia), alla quale seguirà la preghiera della Supplica.

ore 19.00 – S. Messa

ORARIO DELLE SS. MESSE – APRILE 2022

Variazione dell’orario delle SS. Messe

DAL 1 AL 13 APRILE

Dal lunedì al venerdì:

Ore 8, 10, 12, 19 (TV2000)

Sabato:

Ore 7 (TV2000), 8.30 (TV2000), 10, 12, 19 (TV2000)

Domenica:

Ore 7 (TV2000), 8.30 (TV2000), 10, 12, 17.30, 19 (TV2000)

DAL 17 AL 30 APRILE

Dal lunedì al sabato:

Ore 7 (TV2000), 8.30 (TV2000), 10, 12, 19 (TV2000)

Domenica:

Ore 7 (TV2000), 8.30 (TV2000), 10, 12, 17.30, 19 (TV2000)

Le SS. Messe saranno animate dal coro Vergine del Miracolo

Settimana Santa 2022

Domenica delle Palme e della Passione del Signore: 10 aprile

SS. Messe ore: 7 (TV2000), 8.30 (TV2000), 10, 12, 17.30, 19 (TV2000)
Ore 11.40, Piazza di Spagna: Commemorazione dell’entrata di Gesù a Gerusalemme e processione.

Triduo Pasquale

Giovedì Santo: 14 aprile

Ore 8: Ufficio delle Letture e Lodi Mattutine
Ore 12.40: Ora Media (Sesta)
Ore 18: S. Messa in Coena Domini
Ore 21: Veglia Eucaristica comunitaria.
La Basilica chiuderà alle ore 23.30.

Venerdì Santo: 15 aprile

La chiesa resterà aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 sino alle 19.
Ore 8: Ufficio delle Letture e Lodi Mattutine
Ore 12.40: Ora Media (Sesta)
Ore 15: Coroncina alla Divina Misericordia
Ore 18: Celebrazione della Passione del Signore.

Sabato Santo – Veglia Pasquale: 16 aprile

Ore 8: Ufficio delle Letture e Lodi Mattutine
Ore 12.40: Ora Media (Sesta)
Ore 18: S. Rosario e Vespri
Ore 22: Veglia Pasquale nella Notte Santa.

Pasqua di risurrezione: 17 aprile

SS. Messe ore: 7 (TV2000), 8.30 (TV2000), 10, 12, 17.30, 19 (TV2000)
La S. Messa delle ore 12 sarà presieduta da S.Em.za Rev.ma Card. Ennio Antonelli

Programma del Mercoledì delle Ceneri – 2 marzo 2022


S. Messe: 8; 10; 12; 19

L‘imposizioni delle cenere avverrà in ogni santa Messa


Ore 12.45: esposizione del SS. Sacramento fino alle 18.45


Ore 15: La coroncina della Divina Misericordia


Ore 18: S. Rosario


La S. Messa delle ore 19.00 sarà trasmessa in diretta su TV2000


La Basilica sarà aperta ininterrottamente dalle 7.30 fino alle 20.00