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Tag: sant'andrea delle fratte

SOLENNITÀ DELLA MADONNA DEL MIRACOLO – 20 gennaio 2024

Orari SS. Messe
LUN – SAB: 8.00, 10.00, 12.00, 18.00
DOM: 8.00, 10.00, 12.00, 17.30, 19.00

Dall’11 al 19 GENNAIO
NOVENA ALLA MADONNA DEL MIRACOLO
Ore 17.00: S. Rosario, Vespro, novena e S. Messa.

Mercoledì, 17 GENNAIO
132° Anniversario dell’Incoronazione del Quadro da parte del Capitolo Vaticano (1892)
SS. Messe ore 8.00, 10.00, 12.00, 18.00
Ore 18.30 – “Il Memorare: la chiave dello scrigno delle grazie” 
– catechesi mariana a cura di d. Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio Catechesi della Diocesi di Roma.

Giovedì, 18 GENNAIO
SS. Messe ore 8.00, 10.00, 12.00, 18.00
Ore 19.00: “Maria, Segno della vicinanza di Dio”. 
Incontro di Riflessione sulla Madonna del Miracolo con S.E.R. Mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira, la prof.ssa Angela Ales Bello e il prof. Antonio Allegritti (vedi manifesto a parte).

Venerdì, 19 GENNAIO           

SS. Messe ore 8.00, 10.00, 12.00, 18.00 
Ore 18.00: S. Messa presieduta dal Rev.mo Correttore Generale dell’Ordine dei Minimi, P. Gregorio Colatorti con atto di affidamento dell’Ordine alla Celeste Patrona.

Sabato, 20 GENNAIO
SS. Messe ore 8.00, 9.00, 10.00, 11.00, 12.00, 15.00, 16.00, 17.00, 18.00, 19.30
La Supplica sarà recitata in occasione di tutte le SS. Messe.
Ore 18: Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali.
La S. Messa sarà animata dal “Coro Vergine del Miracolo”, diretto dal M° Alessia Galli.

Domenica, 21 GENNAIO 
SS. Messe ore 8.00, 10.00, 12.00, 17.30, 19.00
Ore 20.00: “Udire la Bellezza”. 
Concerto mariano della Corale “Angelicus Concentus”, diretta dal M° Gabriella Gianfagna.

LA MADONNA DEL MIRACOLO, “SEGNO” DELLA VICINANZA DI DIO

Analisi storico-artistica dell’immagine della Madonna del Miracolo in Sant’Andrea delle Fratte

MERCOLEDÌ, 24 MAGGIO
ORE 19.00

Basilica Parrocchiale Sant’Andrea delle Fratte

Santuario Madonna del Miracolo

INTERVERANNO:

S.E. Rev.ma Mons. Rino Fisichella, S.E. Mons. Salvatore Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione

Saluti introduttivi

Rev.do prof. Giovanni Emidio Palaia, Coordinatore dell’Osservatorio di Mariologia Persona Arte Cultura Città Salute della Pontificia Accademia Mariana Internationalis

“La Madonna del Miracolo un segno del nostro tempo

prof. Rodolfo Papa, storico d’arte e presidente dell’Accademia Urbana delle Arti

Contributo per uno studio iconologico-iconografico dell’immagine della Vergine del Miracolo”

Rev.do P. Taras Yeher OM

“Note teologico – canoniche al processo di riconoscimento della conversione di Alfonso Ratisbonne”

INGRESS LIBERO – FREE ENTRANCE

Incontro organizzato con la Pontificia Accademia Mariana Internationalis

FESTA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA – 14 MAGGIO

Dall’11 al 14 maggio
TRIDUO IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA 

Ore 17.10: S. Rosario, Vespro, preghiera al Santo e S. Messa.

Tema del triduo: Le virtù teologali in San Francesco di Paola

Giovedì 11                   La fede di San Francesco di Paola
SS. Messe ore 8, 10, 12, 18
Al termine della messa: Presentazione del libro su san Francesco di Paola scritto da don Daniele De Rosa: “Con parole amorevoli” – Crescere nella carità con san Francesco di Paola e san Francesco di Sales.

Venerdì 12                   La speranza in San Francesco di Paola
SS. Messe ore 8, 10, 12, 18
Ore 19: Concerto in onore di San Francesco di Paola eseguito dal coro Vergine del Miracolo, diretto dai maestri Alessia Galli e Adolfo Raimondi (vedi manifesto a parte).

Sabato 13                    La carità di San Francesco di Paola
SS. Messe ore 8, 10, 12, 18
Ore 18: S. Messa presieduta dal Rev.mo P. Generale dell’Ordine dei Minimi P. Gregorio Colatorti, nella quale saranno conferiti i ministeri dell’accolitato a fra Fabrizio Formisano e del lettorato a fra Alain Blondel Ebanda II e fra Alfonso Velasco Labrada.

Domenica 14                FESTA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
SS. Messe ore 8, 10, 12, 17.30, 19
Ore 19: Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.Ecc.za Mons. Andrea Ripa,
 Vescovo titolare di Cerveteri, Segretario del Supremo Tribunale della Signatura Apostolica.
Preghiera della gente di Mare al S. Patrono da parte dei Membri della Capitaneria di porto di Roma.
La S. Messa sarà animata dal Coro Vergine del Miracolo, diretto dal M° Alessia Galli.

Ore 20: Processione per le vie della Parrocchia con la statua di san Francesco di Paola. Il corteo è animato dall’orchestra diretta dal M° Francesco Procopio.

Itinerario della Processione: via della Merrcede, P.zza San Silvestro, via del Corso, via dei Condotti, P.zza di Spagna, via di Propaganda Fide, P.zza della Basilica.

Dal giorno 11 al giorno 14 sarà possibile venerare
la reliquia dello zucchetto di san Francesco di Paola.

Venerdì V Settimana di Quaresima – 31 Marzo 2023

LIturgia della Parola (Ger 20, 10-13; Sal 17 (18))

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 31-42)

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 

Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. 

Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Riflettiamo insieme

Bestemmiare significa diffamare, ingiuriare la reputazione di qualcuno. Nell’odierno brano evangelico questa accusa viene mossa da alcuni nei confronti di Cristo rispetto alla reputazione di Dio. È un chiaro sintomo della schizofrenia spirituale di costoro: i loro antenati hanno lapidato i profeti per l’annuncio di sventure ed essi vogliono uccidere Cristo, invece, per le sue le opere buone nei loro stessi confronti. Si trincerano dietro questa inutile difesa del nome di Dio perché fa loro paura accogliere la libertà dei figli di Dio. 

M. Buber scriveva che ciò “che conta in ultima analisi: [è] lasciar entrare Dio. Ma lo si può lasciar entrare solo là dove ci si trova, e dove ci si trova realmente, dove si vive, e dove si vive una vita autentica”. 

Dio non lo si cattura, ma lo si accoglie. Lo si accoglie quando si sperimenta la verità della Parola di Dio nella vita dei suoi santi che hanno istaurato un’autentica relazione con lui. Essi hanno incontrato il suo volto andando oltre la ricerca dei segni, e credendo in lui si sono lasciati catturare dal suo amore.

Preghiamo insieme

Signore Gesù, donami si saper godere della libertà che mi proviene dall’essere figlio di Dio. Donami di saperla ben comprendere e di saperla ben utilizzare. Amen.

Giovedì V Settimana  di Quaresima – 30 Marzo 2023

Liturgia della Parola (Gen 17, 3-9; Sal 104 (105))

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8, 51-59)

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».

Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ”È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».

Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».

Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Riflettiamo insieme

Per comprendere appieno questo brano occorre una particolare conoscenza non solo della Scrittura, ma anche di elementi extra-biblici ed etimologici. Tuttavia c’è una frase che risplende per chiarezza ed immediatezza: “Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio”. Una delle tristezze più comuni in cui l’uomo piomba è il cercare la propria realizzazione nei valori del mondo (gratificazioni umane, potere…) o in se stessi (superbia, libertinaggio…), mentre la risposta profonda alla nostra sete di felicità – ci ha detto Gesù – risiede nell’autentica relazione filiale con Dio.

Quando l’amore tra due creature è vero e maturo, allora la gioia dell’uno è motivo più che sufficiente per quella dell’altro, e il cristiano applica tutto questo a Dio vedendo in Lui, nel Suo compiacimento, la prima ragione della propria contentezza.

Riflettiamo su questo tema, immaginando che Gesù ci dica proferendo una sentenza del grande Sant’Agostino: “Se sei innamorato di me, capirai ciò che Io dico”.

Preghiamo insieme

Gesù, Redentore del mondo, che io possa amare come ami Tu, vedere ogni cosa coi Tuoi occhi e donare al prossimo la mia vita sul Tuo esempio, per avere in premio Te, che sei la vita!

Mercoledì V Settimana  di Quaresima – 29 Marzo 2023

Liturgia della Parola (Dn 3, 14-20.46-50.91-92.95; Sal da Dn 3, 52-56)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8, 31-42)

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».

Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».

Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Riflettiamo insieme

Rimanere nella sua parola è la condizione necessaria per essere discepoli di Gesù, conoscere la verità ed essere liberi. 

Non si tratta soltanto di ascoltare la sua parola e metterla in pratica, ma di dimorarci dentro. È questa l’intenzione di Gesù, che la sua parola sia la nostra casa, il luogo in cui abitiamo per essere protetti e riparati, per vivere una relazione intima. È uno stare sempre dentro, per consumare tutto il nostro tempo fino allo spreco e poter avere uno sguardo sui doni di Dio e non essere più schiavi. La nostra condizione umana, infatti, è schiava del peccato e ha un gran bisogno di essere liberata. 

Abitare la sua parola corrisponde, dunque, all’essere abitati da essa per essere sposati dalla verità che è Cristo Gesù, l’amore di Dio padre che si è fatto carne. Questo incontro ci libera dal peccato, da noi stessi, dall’invidia, dall’orgoglio e dalle passioni, ci riveste della libertà dei figli che abitano nella casa di Dio, dove tutto ciò che è suo e anche nostro. 

Preghiamo insieme

Signore Gesù, fa ch’io possa dimorare nella tua Parola, che possa vincere l’invidia, l’orgoglio, la divisione, le passioni, per essere ricolmo della tua Carità. Amen.

Martedì V Settimana  di Quaresima – 28 Marzo 2023

Liturgia della Parola (Nm 21, 4-9; Sal 101 (102))

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8, 21-30)

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».

E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».

Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.

Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Riflettiamo insieme

La nostra libertà consiste nell’essere creature amate e salvate da Dio. Questa è la verità che Gesù porta nel mondo: in Lui, nella sua missione, conosciamo la nostra vocazione eterna. Non c’è vera libertà se non in questa conoscenza, dalla quale scaturisce una vita filiale, non dominata dalla legge della paura e del giudizio, ma dalla libertà dei figli amati. È vero infatti che si è schiavi delle proprie passioni che divengono vizi, della paure e delle convenzioni, illudendosi di essere liberi. Solo Gesù, portandoci al Padre ci rende davvero liberi. Liberi, perché coscienti di essere amati.

Preghiamo insieme

Gesù, tu sei la Verità che mi fa libero, Tu sei il Maestro che mi strappa dall’errore che mi fa schiavo. In Te io so di essere figlio, figlio amato, nella Tua parola trovo la via. Che io non la dimentichi, che io non la smarrisca, che io resti ai tuoi piedi, discepolo. Amen.

Papa Francesco ai seminari calabresi: come San Francesco di Paola «Amatevi l’un altro e fate tutte le vostre cose in carità»

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Seminaristi delle Diocesi della Calabria e, nel discorso a loro rivolto, ha fatto ha fatto anche il riferimento a San Francesco di Paola. Ecco le sue parole:

“[…]Carissimi, proprio come oggi, il 27 marzo 1416, nasceva il vostro Santo Patrono, Francesco di Paola: è bello che siate qui proprio in questa data! Sul letto di morte egli disse ai suoi confratelli che non aveva alcun tesoro da lasciare e li esortò: «Amatevi l’un altro e fate tutte le vostre cose in carità». Questo si aspetta da voi la Calabria: che tutto si faccia in carità, in unità, in fraternità.[…]”

Siamo grati a Papa Francesco per aver fatto suo questo sempre attuale insegnamento del nostro fondatore – che sull’amore di Dio e del prossimo nello spirito di conversione ha fondato la sua vita e il suo carisma – e per averlo condiviso con i seminari calabresi e, tramite loro, con l’intero popolo di Dio.

Lunedì V Settimana  di Quaresima – 27 Marzo 2023

Liturgia della Parola (Dn 13, 1-9.15-17.19-30.33-62; Sal 22 (23))

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8, 1-11)

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Allora gli scribi e i farisei gli condussero una a sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più̀ anziani.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Riflettiamo insieme

Intere generazioni di fedeli si sono interrogate su cosa scrivesse Gesù sulla sabbia mentre i farisei aspettavano una scusa per inveire contro di lui e contro la donna. Una risposta certa non la si avrà mai.. alcuni hanno ipotizzato che Gesù scrivesse i peccati di quei uomini ormai logorati dalla loro idea di legge e di giustizia. 

Gesù li spiazza: chi non ha peccato scagli per primo la pietra. Attenzione! Gesù non giustifica l’operato della donna, anzi alla fine le ordina anche di non peccare più, piuttosto mette a tacere l’indole di accusatore che giace nel profondo dell’uomo. Quelli, che erano venuti per condannare in ogni caso qualcuno – la donna o Gesù, dipendentemente dalla risposta che avrebbe dato – lasciano le pietre e vanno via, uno ad uno; sono stati disarmati dalla misericordia di Dio, che scinde il peccato dal peccatore e che cerca la vita di quest’ultimo e non la sua morte. 

Preghiamo insieme

Signore Gesù, spegni in me il giustizialismo ed accendi la sete della Tua giustizia. Abbracciami con la tua misericordia ed insegnami ad essere misericordioso. Amen.